Diretta da Erasmo Silvio STORACE
9. IL BELLO DI NON FARE NULLA. Una pratica in-utile.
Quando abbiamo assaporato il dolce fascino di non fare niente, quel lasciarci andare consapevole allo scorrere della vita fino al limite del nulla? In questo breve saggio Gravellini tenta di dipingere, con prospettiva filosofica e i colori dell’arte, i vari volti della bellezza e le relazioni che si vengono a creare… Un viaggio, alla ricerca del bello, fatto di realismo e incanto.
8. EROS E THANATOS
Eros e Thanatos, Amore e Morte, hanno una lunghissima storia, spesso inindagata, che si dipana da Esiodo a Platone, da Dante a Leopardi, da Schopenhauer a Nietzsche, fino alla poesia di Rilke, per approdare infine alla psicoanalisi di Freud, il quale spesso omette di citare i luoghi in cui questo sodalizio antichissimo era già stato presagito e pensato.
7. EROS E PSICHE
“Guardando le cose d’amore […], Platone si chiede che cosa con esse l’anima riesce e non riesce a dire. E dove il dire si interrompe e la regola non basta a portare la parola a espressione si apre lo sfondo buio del presagio e dell’enigma. La sessualità appartiene all’enigma e l’eniigma alla follia.”
“La favola della nascita di Eros dipinge l’uomo che si è risvegliato dall’ignoranza, dalla morte dell’animalità ignara, e aspira alla sapienza […]. Il filosofo è colui che non è nè uomo nè dio, è qualcosa di mezzo, che quindi disegna la condizione umana ottimale, ma anche tragica che non è nè nel rimanere catturati dalla ebetudine animale, nè pretendere di essere un dio, ma volare nell’intermezzo – e difatti eros Ha le ali”.
“Poniamoci una domanda: i grandi amori quanto durani? Quando si stabilizzano nel tempo? Quando l’altro non è più solo il termine del desiderio, ma è qualcosa che io prendo in custodia perchè mi sta a cuore. Perchè se Eros non diventa Philia degenera in vizio”.
“La nostra vita è simbolica in tutti i suoi aspetti.Simbolico è lo spazio in cui viviamo e il linguaggio con cui comunichiamo. Simbolico è il modo in cui ci vestiamo. Simbolico è il modo in cui ci rapportiamo agli altri. E simboliche sono le forme con cui si esprime la nostra vita affettiva, emotiva e sessuale”.
“Quello che vorrei trattare è il volto più arcaico di Eros, per certi aspetti il più inquietante, ma nello stesso tempo anche il più pregnante, il più ricco di significato. Parliamo dell’Eros primitivo, dell’Eros prima divinità dell’Olimpo greco; dietro alla questione dell’Eros. del dio, si cela la questione dell’uomo.”
“Ripensare Eros significa accogliere quella potenza vitale che continuamente ci ricorda, come ci indicano esemplarmente le grandi rappresentazioni tragiche, che l’errore, il peccato, che tutti tendiamo a commettere, è quello di voler catturare in un volto gli infiniti volti in cui si declina l’identità delle cose.”
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